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Palermo la Fontana della Vergogna

Palermo e i Florio

 

Quante volte visitando una città rimaniamo affascinati da un edificio e dalla storia dei suoi proprietari.
Vi consiglio di leggere il secondo libro di Stefania Auci sulla saga della famiglia Florio, “L’Inverno dei Leoni" - Ed. Nord.
Il racconto romanzato delle fortune e del declino di questa importante famiglia fa immergere nella Palermo dei palazzi "liberty" e delle vie popolari.
Se state pensando di trascorrere le vostre vacanze in Sicilia non perdete l'occasione di visitare la città.
Qui di seguito vi suggerisco un itinerario dedicato alle proprietà dei Florio che ancora si possono ammirare.
Il primo edifico che i Florio adibirono a loro residenza fu il complesso della Tonnara dell'Arenella (Discesa Tonnara 4/B,) acquistata dal capostipite Vincenzo Florio nel 1830. L'imprenditore affidò all'architetto Carlo Giachery l'incarico di occuparsi del progetto di trasformazione. È' conosciuta come la Palazzina dei Quattro Pizzi in riferimento alle 4 guglie in stile neogotico che si alzano dal tetto.

 
Palazzina dei Quattro Pizzi


Nel 1845 lo Zar Nicola II con Zarina Aleksandra Fedorovna arrivarono in città su consiglio del loro medico per curare con il clima mite siciliano la tubercolosi della Zarina. Furono ospitati dalla principessa Schehovskaja che possedeva una villa in contrada Olivuzza.
Invitati dai Florio all'Arenella ne furono così colpiti che al loro rientro in patria decisero di riprodurre una copia della villa per la loro residenza estiva di Peterhof sull'isola di Snamenka battezzandola con il nome di "Renella".
Attualmente è possibile visitarla su prenotazione. https://casa-florio.business.site/
La contrada dell'Olivuzza era un'area di Palermo dove sorgevano numerose ville nobiliari. Nel 1868 Ignazio Florio acquistò all'Olivuzza una vasta proprietà appartenuta alla Principessa di Butera, che divenne poi Casa Florio.
Purtroppo, a seguito del declino delle loro imprese nel 1918 i Florio dovettero ipotecare l'intero patrimonio familiare vendendo così le loro proprietà.Oggi si può visitare il villino Florio che venne commissionato da Ignazio Florio all'architetto Ernesto Basile, uno dei massimi  esponenti del "liberty” e del "modernismo" che si espresse al meglio sia nella struttura architettonica esterna che negli allestimenti degli interni. Il villino fu sede di numerosi eventi che Vincenzo, fratello minore di Ignazio e ideatore della famosa "Targa Florio", usava organizzare. Nel 1911 però dopo la morte della giovane moglie Annina Alliata di Montereale, la casa iniziò il suo declino fino ad un incendio di natura dolosa che nel 1962 quasi lo distrusse.

Grazie ad un imponente intervento di restauro sotto la cura della Sovrintendenza dei Beni Culturali (sono stati riprodotti fedelmente anche tutti gli interni in legno) il Villino Florio è stato restituito alla città.
Altro edificio collegato alla famiglia Florio è lo "Stand" (Via Messina Marine, 40).
Vincenzo Florio nel 1905 incarica l'architetto Basile di progettare nell'area in concessione dell'Autorità Marittima un edificio che oggi verrebbe chiamato "multifunzionale". Avrebbe dovuto ospitare aree adibite a sport, attività sociali, servizi balneari e culturali. Il progetto comprendeva presso l'edificio un poligono di tiro al piccione (molto popolare nei primi del '900), un giardino con una "platea “vista mare" comprendente un edificio per le scommesse, dei locali di servizio e un teatro all'aperto. Utilizzato come magazzino durante la II Guerra Mondiale subì danni notevoli a seguito dei bombardamenti e dopo svariate vicissitudini legate a concessioni e abusi vari nel 2016 con un progetto per la valorizzazione di edifici è stato effettuato un lavoro di restauro a carico di privati che ha permesso di recuperare parte dell'opera architettonica.
Oggi rimangono solo l'edificio sulla via Messina Marine ed il locale destinato alle scommesse.
Lo "Stand " è diventato un "Contemporary hub" con diversi spazi dedicati a ospitare eventi culturali e sociali.
È un piccolo viaggio nel favoloso momento di gloria di questa famiglia di imprenditori che hanno fatto in parte la storia della città.
Ultima proprietà e certamente quella più conservata è infine Villa Igea.La villa neogotica di proprietà dell'Ammiraglio Cecil Domville fu acquistata dai Florio per trasformarla in sanatorio di lusso ma il progetto non decollò e fu dato incarico sempre all'architetto Basile di trasformarlo in hotel di lusso in meraviglioso stile Art Nouveau. I mobili al suo interno furono creati dal famoso mobilificio Ducrot.

 
Villa Igea

Per molti anni Villa Igea fu ritrovo del jet set dell'epoca, ospitò Re Edoardo VII, lo Zar Nicola II e anche il Re del Siam. Il suo declino iniziò con la crisi dovuta alla Grande Guerra e ovviamente al fallimento delle aziende Florio.
Nell'hotel uno degli ambienti più rappresentativi dello stile "liberty" è il Salone degli Specchi, meglio conosciuto come Salone Basile dove Donna Franca e Ignazio ricevevano gli ospiti perchè una parte della villa fu anche abitazione dei proprietari.ritratto Donna Franca 600x315
Durante la Prima Guerra Mondiale fu requisita e utilizzata come ospedale e successivamente divenne sede di alti ufficiali prima tedeschi e poi alleati durante l'ultimo conflitto.
Negli anni '50 l'Hotel venne spesso utilizzato per ospitare i cast di alcuni film, tra i quali spiccano Burt Lancaster, Claudia Cardinale e Alain Delon impegnati nelle riprese del "Gattopardo" di Luchino Visconti.
Dopo vari cambi di proprietà e gestione nel 2019 viene acquistita dalla catena Rocco Forte Hotels che ha effettuato una notevole opera di restauro.
Regalatevi un aperitivo al tramonto sulla Terrazza Igea, vi gusterete i colori del Golfo di Palermo.

Se siete appassionati di stile "liberty" vi segnalo anche altri edifici che non potete perdervi.
Il Teatro Massimo: è il terzo teatro più grande d'Europa. Costruito nel 1875 su progetto di Giovan Battista Basile, padre di Ernesto che alla sua morte ne ultimò l'opera. Di fronte al Teatro si trovano il bellissimo Chiosco Vicari ed il Chiosco Ribaudo entrambi opere di Basile.
Villa Malfitano  http://www.villamalfitano.it/. Il proprietario della villa fu Giuseppe Whitaker, ricco commerciante inglese che commerciava in vini ne commissionò il progetto all'architetto Ignazio Greco. La villa ospita oggi la Fondazione Whitaker che si occupa di promozione e sviluppo della cultura della civiltà fenicio-punica nel Mediterraneo.

Lasciando Palermo è d'obbligo visitare Mondello, la spiaggia dei palermitani. L'antico Stabilimento Balneare è una dei più bei edifici di Art Nouveau. Costruito ad inizio '900 si staglia sul mare al centro della spiaggia di Mondello. La destinazione iniziale del progetto venne in origine effettuata per la città di Ostenda ma, fortunatamente fu deciso di costruirlo in Sicilia. Durante la II Guerra Mondiale fu il quartier generale delle Forze Armate Alleate e grand parte degli arredi e degli accessori vennero "deportati" all'Hotel Villa Igiea e purtroppo nulla si sa della loro fine.

 

 

Paola De Luca